CAMERATA 11

 

Camerata esemplare nell'affiatamento e nella solidarietà. Setta Rambo -Combat pronti a pararsi il culo l'un con l'altro, pronti a gridare con orgoglio "Siamo i migliori".
La fascia sinistra basa la sua forza sulla tecnologia by Pippo, sulla scaltrezza e astuzia della iena che riesce a provvedere ad ogni esigenza in ogni situazione, sulla tattica e self-control del sardo, nonché sulle foto sconce delle proprie ragazze.
La fascia destra, sfigata con le donne. Tre storie disastrose e un verginello. Fascia forte per la presenza dei due "Thaurus", rocce in marcia e cocciuti come muli.
Notevole l'apporto di Ciccio Longhi e dell'Uomo Ramazza sempre tristi perché nella casella postale non arriva niente.
Caratteristica la tecnica di pulizia delle camerate che ha permesso di far scendere il record pulizia sotto i dieci minuti.
Unico neo, in cinque mesi, impossibile uscire tutti assieme a cena. C'é sempre uno sfigato punito o in servizio!

CARNIEL MATTEO (Detto il Chierichetto) - l° Letto a DX
Lo scopatore della camerata n° 11. Cinque mesi a pulire con la ramazza, che diventata la sua miglior compagna di viaggio. Esteticamente è il soldato che sta peggio con l'elmetto. Al contrario si segnalano le sue ottime prestazioni dalla piazzola di tiro.
Nota a parte, la particolare devozione alla Santa Messa e ai Santi in generale.

BROGLIATTI ENRICO (Detto Thaurus I) - 2° Letto a DX
"Homus Parallelepipedus". Un'arte per i cubi e le sveglie anticipate. Ottimo soldato inquadrato e preciso come i suoi voti e i suoi zaini.
Cinque mesi nei cessi alla sera, da ammirare!
Cinque mesi rigido in tutto, anche nel cantare!
Dice di essere un buon pescatore... meglio immaginarselo con la "Maria" in groppa che con la canna in mano!

LONGHI SILVIO (Detto Ciccio) - 3° Letto a DX
E' mutato geneticamente nei cinque mesi di S.M.Alp. Da bradipo un po' rintronato, a uomo combat dal volto deciso. Si è prodigato in tutti i lavori di camerata e nelle attività esterne ha dimostrato di essere pronto per la Bosnia.

GIGLIUTO ANDREA (Detto Thaurus II) - 4° Letto a DX
Vero bergamasco di razza e professione è stato l'uomo cera nella camerata. Uomo diretto e d'azione, non conosce la diplomazia e tanto meno i libri. Mai detonato sul campo di battaglia, ha portato pesi indescrivibili ad altissime quote, rompendo le scatole ai capisquadra con indicibili complimenti.

PLANO VALERIO (Detto il Sardo) - 1° Letto a SX
Di origine sconosciuta, è risultato essere il migliore tatticamente. Pedina fondamentale per gli equilibri in camerata, disponibile e generoso come un vero alpino. Unico neo, la pelle color cioccolata.

BERTAZZOLI ROBERTO (Detto Iena) - 2° Letto a SX
Dai mille soprannomi (Galeazzo Musolesi, yes/no, Pacciani) è stato la vera sorpresa del 163° Corso AUC.
Uomo semplice e devoto alla Contessa, si è prodigato nel cercare le punizioni come una iena cerca una gazzella. Dalla parlantina sconcertante ha animato le serate della Camerata 11 svariando in ogni campo. Ci si ricorderà di lui soprattutto per il suo aspetto incredibilmente fantozziano.

ROSSI FILIPPO (Detto Uomo Tecnologia) - 3° Letto a SX
Fornito di ogni strumento tecnologico possibile, ha dimostrato la scaltrezza e la fama nellĠavvistare il lavoro e, di conseguenza, prendere le dovute precauzioni e... distanze.
Generoso ed estroverso, è diventato superspecialista del corridoio, spolverando per cinque mesi cornici e quadretti.


 

CAMERATA 12: LA TECNOLOGICA

 

FLUMIAN LUCA (Detto Banfoman) - l° Letto a DX
Il più giovane e il più punito della camerata. Più volte punito ingiustamente durante il contrappello per colpe non sue, si incazzava sistematicamente con il resto della camerata. Tra le innumerevoli banfate si ricorda l'episodio in cui al termine dei primi accertamenti affermò, con sicurezza banfante, di averli fatti molto bene: si ritrovò alla 67a posizione!
Alla fine di ogni marcia, in cui sistematicamente detonava, affermava con spavalderia: "Oggi è stata una passeggiata!". Questo gli ha fatto guadagnare il soprannome di "Alpino dum-dum".

L'ERARIO FRANCESCO (Detto Sclerario o Mirtillo) - 2° Letto a DX
Uno dei più imboscati dellĠintera Compagnia. Le rare volte in cui si offriva volontario era in seguito a lunghissimi ed estenuanti calcoli "costi-benefici".
Stressava costantemente, con abilità certosina, la camerata con domande inutili e ripetitive, arrivando quasi allo scontro fisico con Gatti. Il suo posto branda risultava sempre sommerso dalle varie masserizie che uscivano dal suo armadietto, fino ad arrivare ad occupare costantemente il letto del vicino Flumian, provocando ulteriori incazzature.
Per lui le pulizie della camerata consistevano nell'accurata lucidatura dei propri scarponi. Nonostante un'ora e mezza di lucidatura quotidiana, trovava sempre qualche particolare da rifinire all'ultimo istante.
Tutte le volte che veniva "ficcato dentro" perdeva completamente la testa pensando all'impossibilità di uscire ad ingozzarsi come un porco. Imponenti erano le scorte di cibo nell'armadietto.

ARMOIR ROBERTO (Detto Il Caramba) - 3° Letto a DX
Ha passato la gran parte dei quattro mesi che ha trascorso con noi a decantare le sue doti di pescatore, ma Sirugo non ha mai abboccato. Durante le pulizie camerate si impegnava leggendo "L'eco di Bergamo" che gli arrivava in abbonamento. Violando la tradizione famigliare ha scelto la Benemerita. Speriamo diventi protagonista di tante barzellette.

ROMANO ANDREA (Detto Comandi) - 4° Letto a DX
Willy Romano "Il buono": se vedete la sua fototessera da civile, potete dargli 8/9 anni, ma nei duri panni militari riesce a dimostrarne almeno 15. Classico "buono nell'anima", è il San Francesco della 12 (infatti tenta di comprendere gli animali della camerata, cfr. alle voci L'Erario e Flumian); buono, ma ad un patto: non toccategli la sua Anna Maria, altrimenti diventerà più combat di S.M. Fornasiero.

SCARUFFI LUCA (Detto Grizzly) - l° Letto a SX
Sempre il primo ad addormentarsi; non si faceva in tempo a sentire "Fine contrappello" che già lo si trovava avvolto tra le lenzuola in una posa tipicamente orgiastica (chissà cosa cazzo sogna di notte). Caratteristici sono i suoi inquietanti bendaggi agli arti inferiori e gli spessi strati di crema protettiva (protezione cemento) che gli impedivano di abbronzarsi, ma non di scottarsi.
Gran parte di questi 5 mesi li ha passati sui libri creando sindromi depressive nel resto della camerata.

BERZERI MARCO (Detto Fester) - 2° Letto a SX
E' "l'uomo scazzo" della 2a Compagnia; qualsiasi tragedia si abbattesse sugli allievi commentava pigramente: "Chi se ne frega!".
Punito per 25 giorni consecutivi, riusciva ad accogliere ogni punizione con pigra ironia e un senso del menefreghismo sconosciuto addirittura agli Stoici. Quando usciva, andava dalla fidanzata per ottenere conforto e sostegno morale e, soprattutto, per mangiare e dormire. Lui era l'antitesi di Pistellini: mentre sotto la responsabilità del "capopista" il tempo per le pulizie si aggirava sull'ora, Berzeri, investito della stessa responsabilità, riusciva ad abbassare il tempo a 15 minuti.
Famosi resteranno la sua borsa e lo zaino curvi e deformi (mai squadrati in 5 mesi), ma mai criticati da alcun ufficiale che puniva invece sistematicamente Flumian!

PESTELLINI LORENZO (Detto Pistellini) - 3° Letto a SX
Al suo confronto Berzi, Angioni e Rabuffi in fatto di pista erano degli angioletti. La camerata, più del contrappello, temeva le pulizie serali controllate dal capocamerata e la famigerata rivista armadietti (ha violato ogni possibile pertugio). Terrorizzante era il dopo-contrappello quando esibiva le sue flaccide forme da fotomodello mancato e, di notte, si aggirava con la proboscide pendula (si mormora che si alzi solo all'Alzabandiera).

GATTI FABRIZIO (Detto Braciola o Micione) - 4° Letto a SX
La vis polemica della Compagnia; piuttosto che stare in camerata e vedere gli altri che, a suo dire, non facevano un cazzo, preferiva dedicarsi con cura amanuense alla pulizia delle turche. Il corridoio di destra lo ricorderà per il grido di battaglia "Responsabili bagni!!".
L'ordine e la pulizia erano il suo credo, ma l'uniformità è un concetto a lui sconosciuto. Innumerevoli sono stati i dissidi con il capopista che osava violare l'intimità del suo armadietto per uniformarlo agli altri.
Per paura di finire a L'Aquila ha passato le notti prima degli ultimi accertamenti sopra i libri con il gran risultato di finire a Pinerolo-Sarajevo.