CAMERATA 5: LA MAX

 

ROMANI CARLO (Detto Eolo) - 1° Letto a DX
Elemento caratteristico del 163°, famoso per le sue cinguettate in adunata, per il buon umore contagioso, per la piazza che ha in testa, per l'immensa voragine tra i suoi pettorali (per altro poco sviluppati).
Addetto alla sveglia ed al silenzio quotidiani, dati con tromba di origine corporale. Sempre pronto a sdraiarsi sul letto a tradimento e mai sgamato, è conosciuto tra gli S.Ten. come Kermit, data la somiglianza con il personaggio del famoso Muppet Show.

MATTANA MASSIMO (Detto idrolo) - 2° Letto a DX
Estremamente odiato dai colleghi in occasione delle "quotidiane" sveglie mattutine verso le 4.00 - 5.00 a causa della totale incapacità di disattivare la sveglia del CASIO.
Famoso per la mostruosa capacità di ingerire ettolitri un qualsiasi fluido e l'altrettanto spaventosa capacità di sudarseli tutti, ha obbligato gli sfortunati compagni di camerata ad estenuanti nuotate contro corrente durante le marce. Rimarrà famoso il suo angosciante ed angoscioso grido serale: "Qualcuno ha qualcosa da bere??"

GOTTARDI MAURO (Detto Dotto) - 3° Letto a DX
Agevolato dalla sua posizione in graduatoria, approfitta sempre per tirare pista ai compagni su pulizie, armadietti, zaini e soprattutto comportamento. Ergo: rompe le palle abbastanza spesso. Famose le sue frasi del tipo: "Metti a posto questo, fai quello... "o "SILENZIO! ! !". Pur essendo il più giovane, cerca sempre di fare il capo e l'organizzatore. Abbastanza odiato dai compagni per la sua capacità di leggere una sola volta le cose e ricordarsele immediatamente (pro accertamenti), non ha mai aperto un libro prima del giorno precedente gli accertamenti. Grandissimo "umorista", allieta spesso i momenti più tragici (contrappelli, marce, ecc...) con le sue "esilaranti" barzellette causando numerosi malanni psicofisici negli elementi più sensibili (Brontolo). Grande conoscitore della sfera femminile in tutti i suoi aspetti, si è fatto sfuggire la frase: "Io le cose che so le ho lette! ! !" facendosi così sfottere dai colleghi, per poi salvarsi in corner affermando di praticare il metodo misto-attivo. Queste sue conoscenze, comunque, lo hanno fatto nominare insegnante personale di Gongolo in fatto di ragazze. Ha la capacità ogni volta che S.Ten. Rabuffi gli chiede se c'è qualcosa che non va (nello zaino, nell'armadietto, ecc...), di fargli notare sempre qualcosa di cui egli prima non si era nemmeno accorto. Il suo motto è: "La compagnia va benone, ma non esageriamo con il casino altrimenti ci penso io...". Notevole anche il suo ordine "Fissi!" dopo un obliquo a sinistra.

PIAGGIO PAOLO (Detto Brontolo) - 1° Letto a SX
il ricordo che si ha di lui è quello di un allievo-svacco per eccellenza, sempre pronto a sedersi e chiudere gli occhi con il Walkman nelle orecchie. Famosissimi i suoi pittoreschi ma efficaci (il più delle volte) tentativi di evitare la bestemmia con surrogati alquanto comici ogni volta che il contrappello supera i 20 minuti. Sempre stanco e nervoso viene spesso richiamato dai compagni all'azione durante le pulizie serali. Famose le sue frasi: "Abbiamo pulito bene" e "Non avete pulito bene", sebbene in entrambi i casi la sua partecipazione sia stata praticamente pari a zero. Ma nel primo caso aggiunge anche: "Siamo o non siamo una squadra?". Da ricordare la volta in cui S.Ten. Pirri lo ha ripreso smontandolo con la frase: "Sconfitto da un asciugamano" che, effettivamente, il suddetto non è MAI riuscito a squadrare. Chiudendo ricordiamo il suo grido di battaglia da contrappello: "Che pista, che pista, che pista! ! ! Porco zio! ! !" con successivo pugno all'armadietto.

KOSTNER CRISTIAN (Detto Diarreolo) - 2° Letto a SX
Noto anche con il soprannome di "REPETITA JUVANT" perchè in grado di ripetere senza cambiare una virgola 178 volte lo stesso aneddoto alle stesse persone che lo hanno vissuto con lui. Dotato di mente estremamente lineare fa sclerare con i suoi ragionamenti rigorosi in ordine: Ravasio, Piaggio, Mattana, Gottardi, Romani. Durante questi discorsi inebetito ed inebriato, Fantini rideva fino al rincitrullimento estremo. Recordman assoluto di diarrea riusciva a dare il meglio di sé ai 3200 metri di quota del RUITOR legato ed imbragato a 4 sfortunati personaggi: S.Ten. Revelli, Pivotto, Ferrari, Fantini i quali sentitamente ringraziano di essere stati scelti per assistere alla prova record.

RAVASIO PAOLO (Detto Gongolo) - 3° Letto a SX
È il fisico della camerata: anni e anni di karatè e, a giudicare dalle sue parole, di spaventose performances con la ragazza, hanno forgiato il suo corpo (ma non la sua mente). Non perde occasione per mettere in mostra le sue poderose masse muscolari. Spesso e volentieri manifesta stupore ed ammirazione per il fisico degli altri solamente per sentirsi rispondere: "beh, anche tu sei messo bene fisicamente". Ha tentato inutilmente di evitare qualsiasi parolaccia per tutto il corso, incappando poi ingenuamente nelle più volgari. Più volte ripreso per il grande magazzino che tiene al posto del ripiano pulizia personale nell'armadietto, non ha mai pensato di svuotarlo pur non usando niente di ciò che vi è contenuto (lo testimonia la puzza dei suoi calzini). E, per eccellenza l'ignorantone in fatto di sesso nonostante, come già detto, vanti grande spericolatezza in campo erotico-amoroso; comunque ha trovato modo di istruirsi all'interno della Max.

FANTINI GABRIELE (Detto Pornolo) - 4° Letto a SX
Fama indebitamente guadagnata per essere stato sorpreso ben 2 volte (di cui la prima alla caserma Fior di Roccia, Vai Veny, durante il campo marciante) con riviste non proprio didattiche. Riviste che lui meno di chiunque ha mai letto. Da ricordare le sue estenuanti chiacchierate con Diarreolo durante tutte le marce, anche le più mistiche ed eterne, come durante la salita al Mont Fortin in cui il peso di 2 zaini non è bastato a segargli il fiato. Argomenti preferiti: nonno Modesto ed il suo buon verdicchio marchigiano. Conosciuto fra gli S.Ten. come Frizzolone per la somiglianza (in sorriso e chiacchiera) con il noto presentatore.


CAMERATA 6: LA GLORIOSA

 

La camerata n° 6 è nata con noi. Ci sentiamo ereditieri di quella tradizione che ci fa prima giovani, poi anziani, poi tenenti (sotto ?) ma siamo noi... soprattutto noi. Un'amica un pò maga mi disse che ci sono delle motivazioni dietro ad ogni evento. Come leggere allora questo incontro di anime cosi diverse? La guerra unisce anche i più recalcitranti. Ancora di più la missione. La nostra missione è quella di nascondersi uno dietro all'altro per poi uscire di scatto in una divisione di ruoli che praticamente è stata il filo conduttore di tutto questo corso. Maledetto corso. C'è il responsabile bagni e il responsabile settori, c'è il capo-arma e l'assaltatore con la baionetta tra i denti, c'è il permaloso e il rompicoglioni, c'è tempo per scherzare e per fare silenzio. Eccoci, siamo noi la camerata n°6. E speriamo che tutti quelli prima e tutti quelli dopo provino (ed abbiano provato) tutto questo. La tradizione dopo tutto va avanti se la struttura regge. Se il grattacielo cade... cazzo! Sulle fondamenta possiamo piantarci un parco giochi per mocciosi! Dove va a finire allora la nostra maschia cattiveria? Perchè è di questa che la guerra si nutre dopo tutto.
La guerra... continuazione del dialogo politico con altri mezzi; assenza di pace; evento spettacolare; per noi è stata solamente un piacevole inferno. Piacevole perchè il vero inferno è niente di fronte alla vera guerra. La nostra squadra fatta di carne e ferro si è imposta e ha ballato con Guerra tra i boschi dell'Italia elevata. Ha giocato a tre sette con il generale di corpo d'armata che ci raccontava ogni mossa in anticipo... ma poi ci fregava sempre.
Non cercavamo il concetto qui, la definizione... no! Cercavamo di scoprire noi stessi all'interno di questa dimensione... esercitazione certo! Ma corda tesissima poiché inserita all'interno di un sistema che è sempre in allarme.
Ci siamo scoperti. I nostri limiti si sono allargati come una macchia di petrolio pronta a far scoppiare una flotta; le nostre certezze hanno traballato sotto lo sguardo fisso delle canne da fuoco. I nostri sorrisi si sono fatti ghigni diavoleschi nelle notti di fuoco e morte. E la camerata, entità umana, rappresentava quello che ogni uomo di questa terra dovrebbe imparare a "riscoprire".
L'importanza di sedersi, di distendere le corde muscolari, di mangiare un piatto caldo, di bere della semplice acqua, di parlare piano dopo aver urlato più di una raffica ravvicinata, di lavare i piedi stanchi. L'importanza di guardare quei volti di fronte e ai lati e vedere se stessi. Voler di dire "no, io sono diverso da voi!" ma poi accorgersi che in certe situazioni si è identici. E, nel buio del bosco, non c'è nessuno a giudicare.

"HELL IS NOTHING" Agosto 1996

FRARE MARCO - 1° Letto a SX
Lo sguardo più assonnato della compagnia, ma uno dei più svegli in fatto di furbizia. Lui sa come ottenere quello che vuole: "Glauco, hai un pò d'alcool?", "Patrik, mi dai i negativi?", "Franz, mi presti il mercuro cromo?", "Pivot, hai una pornossi?", "Lorenz, che ne dici di un bicchierino?". Tanti in Compagnia non hanno saputo resistere al suo fascino di giovane sbarbato, lo hanno corteggiato, regalandogli pornossi, libri, passaggi moto, cene, vestiti. Chiedere a: Romani, Rippa, Anastasia, Cangiano, Padovese, Piaggio.

FERRARI GIORGIO - 2° Letto a SX
"I tacchi!"... e vaffaneulo Ferrari! Ci hai rotto con questa storia. Sempre la solita minestra. L'uomo ha stile, certo, ma "di forza bruta non v'è certezza", ricordatelo (versetto 26 o 27.. .29?).
Ti piace Plano, gli uomini veri, tutto ciò che puzza di capo. E allora fallo il capo. Sei un capo adesso. Hai un nome da capo, due coglioni da capo, una voce da capo. Sei pronto per quelle "bestie" dei VFP, puoi ficcarli dentro, finalmente. E se ciò non basta, dominali col potere dei tuoi peti dirompenti. A loro non l'hanno dato...

CANGIANO LORENZO - 3° Letto a SX
Caposquadra e capocamerata incontrastato, lui che preferisce stare a farsi i cazzi suoi (ironia della sorte) è sempre nell'occhio di tutti i cicloni che si scatenano in Compagnia, per passare poi da imboscato e da scazzato: bella riconoscenza! Più che un capo, sembra un capro espiatorio. Mascella prominente e perennemente impegnata nello sgranocchiare snacks al cioccolato. Vista da talpa ma mira da cecchino. Ambizioni da tenente in un'indole da maresciallo.

IL MORTO - 4° Letto a SX
Bastardo! Ti sei imboscato fin dal primo giorno. Non ci hai mai rivolto la parola. Non ti sei mai fatto il cubo, nè il letto. Ti abbiamo spolverato l'armadio ogni sera e lo sapevi benissimo che avrebbero controllato proprio lì. Sei la vergogna della camerata. Ti facevamo così tanto schifo?

PIVOTTO LORIS - 1° Letto a DX
Discotecomane inguaribile. Body builder massiccio. Petto villoso alla King Kong. Linguaggio diretto e colorito. Impulsivo e permaloso, ma in fondo un "bon fiol". Più che un uomo un fascio di nervi sempre pronto a scattare. Un'arma con otturatore aperto e sicura inserita. Ma dategli una radio e qualcosa da mangiare e sarà l'uomo più felice del mondo.

DONADONI GLAUCO - 2° Letto a DX
Ci mancheranno la testardaggine inamovibile, l'odioso trillare della sveglia anticipata, i persistenti effluvi di alcool e olio 31, il sudore grondante dopo ogni corsa, il braccio alzato in adunata, lo sguardo del pazzo, la pancia sporgente, i canti solitari e i mugugni incomprensibili, la disperazione per quell'ingrata di "Maria Grazia" che non gliela vuole dare (la raffica), la frenesia nel leggere le pornossi e Sant'Agostino. Con uomini come lui gli Alpini possono fare a meno dei muli.

MATRONE FRANCESCO - 3° Letto a DX
È un ragazzo speciale Francesco Matrone. Ha dentro di sè la voglia di scoprire dei 17 anni e ne ha ormai 10 di più! La S.M.Alp.? Chi? Matrone? Ormai non ci si stupisce più di nulla...
Ha passato i primi due mesi a studiare gli avversari. Con il terzo ha messo fuori la testa. Da ferragosto non lo ha fermato più nessuno. Enigmista, barzellettiere, macchina di freddure in movimento continuo, stuntman, entreneur d'eccezione con quello stile tipico da meridionale del mercato.
Matrone il re dello scherno!
Cantante, ballerino, showman raro ad incontrarsi. Difficile a dimenticarsi. Insopportabile ad ascoltarsi. La natura gli ha dato un corpo che lo limita. Orecchie grandi e braccine bianco-latte. Più che i trafilamenti sembrano corridoi di tizzoni ardenti quelli di Matrone. Saltella. Quasi zampetta. Matrone è un karaoke continuo. Quando gli parli lui ti risponde "canzonandoti".
"Voilà Madames et Monsieurs... le roi du cabaret."
Vai trapezista, vai sicuro con il tuo passo da augello in culo! Noi saremo la tua rete sempre. Noi pochi che ti abbiamo capito. The Matron will never die. E Resca probabilmente non ti capirà mai.

MAREGA PATRICK - 4° Letto a DX
Passato da rivoluzionario, presente da militare e futuro da diplomatico. Abile nel catturare, ma anche nel creare immagini. Scontroso all'alba, ma emulo di Tina Turner al tramonto. Un alpino, ma con una donna in ogni porto, come i marinai. Fumatore di toscani, ma con la morosa che si fa i Cubani. Servente MG, ma adoratore delle cameriere che servono al banco. Tre giuramenti, ma anche tanta voglia di trasgressione. Una Corona nello stomaco, ma il Messico nel cuore. Idee chiare, ma un armadio in perenne disordine. Mangia polpettoni, ma sogni polpi. Sfuggente, ma messo alle corde da Migliorini. COBAR, ma innamorato di CONA. Pronto a una svolta, ma coi migliori voti in diritto. Uomo di mare(ga), spedito ai monti a servire la Patri(ck)a.