Camerata 9 - Le Minchie Paura
La camerata nove, è noto a molti,
dispone di un pesce e cinque stolti.
Tra tutti il primo è il più rappresentativo,
ci si chiede infatti "è morto o vivo." (1)
Sirugo è il nome, la specie ignota,
si dice però essere una trota.
Corpo scultoreo, proboscide aitante,
inizialmente fu chiamato triste elefante,
ma con il tempo fu presto appurato
che di essere anfibio si era trattato.
Bocca aperta, occhio lesso,
nudo per la stanza girava spesso, (2)
tanto che qualcuno stava già mormorando
che di pesce frocio si stava parlando,
ma quasta illazione fu presto smentita
da una brava ragazza alquanto invaghita;
la domanda spontanea in noi cresce:
"Come una donna si accoppia con un pesce?"
Passiamo ora incontamente
a parlar del primo demente:
questo stolto è di Villafranca
non sa un cazzo e ha l'aria stanca.
Cicciobello Marini era chiamato
"Non so nulla" (3) il motto gridato
sempre alzato era a studiare
ma solo paduli riusciva a beccare
ormai da tutti era scherzato
e fino all'ultimo si era cagato.
Braccio di Ferro è il terzo soldato
un po' nano e pure sfigato
anche e caramba l'hanno scartato
nonostante fosse ben paraculato.
Per un niente lui si incazzava
e la sua voce fra tutti tuonava (4).
Minchia e figa erano i motti
e i coglioni ci ha ormai rotti.
Un altro stolto e ancora più corto,
si chiama Carnielli e di tutti è il più storto,
voglia di figa, culi e tette,
ma andava avanti solo a pugnette.
Duce fra tutti era chiamato, ma solo perchè ormai pelato
fra tutti era il più combattente
(anche se la testa gli luccicava sempre).
Il quarto stolto è il grande amicone
tutti saluta, ma è un vero pirlone,
era sempre coerente e pure deciso,
sceglieva Aosta, Merano e Tarvisio.
Il suo armadietto aperto all'istante
buttava fuori un gas asfissiante
caprone era così chiamato,
e il sorriso in faccia aveva sempre stampato.
Del quinto nulla s'è detto,
perchè or ora se ne va a letto.
AUC Luca Vassallo
P.S.
Se lui va a letto io (5) invece veglio
e di Vassallo vi racconto il meglio.
"Vipera Bofors" fu nominato
ma meglio gli stava "il Detonato"
In una breve marcia da Pollein a Buthier
un massacro fece di entrambi i piè;
una volta guarito giurò riscossa
ma con la classifica si scavò la fossa,
cercò allora di farsi volontario sempre,
ma la voce "Egli è becco" lo stroncò definitivamente.
Il povero stolto già detto "il Detonato"
fu così soprannominato pure "Sclerato"
sotto il mio letto le cuffiette ascoltava
e di far altro non gli importava.
Sclerato, stordito, e detonato
così è Vassallo, allievo sfigato.
(1) Infatti, durante i contrappelli, il pesce assume una rigidità impressionante, che secondo alcuni noti studiosi costituisce una caratteristica fondamentale di questa specie (cfr. prof. Morelli Alessio, Il Sirugo in Cattività: L'agonia del Contrappello come rito sessuale primario, Edizioni del Mastrocefalo, Aosta-Teglio Veneto, 1996, pp. 55-120) : "Il sirugo reagisce al contrappello, che nel suo istinto suona come null'altro che la preparazione al coito, con una rigidità corporea assoluta. Al più risponde solo con frasi del tipo "Succhiamilcazz" o "No", ma solo se gli si chiede di spostare una piccola particella di polvere dal pavimento. Alcuni ritengono che l'orgasmo avvenga in concomitanza della presenza dell'ufficiale di servizio, ma solo se questi è dotato di cinquepezzi mimetica e occhiali mosca."
(2) Il Sirugo infatti tenta spesso accoppiamenti selvaggi anche con esseri non della sua specie, rispondendo così ad un confuso istinto di sopravvivenza. Cfr. prof. Carnielli Francesco, L'Accoppiamento Selvaggio fra anfibi. Un caso a sè: Il Sirugo e l'orgia di massa. Edizioni Oceanine: Malta, 1995, passim
(3) In effetti, il Marini, più che da Villafranca, sembra venire da Palermo....
(4) Memorabili le sue imprese da capocamerata, quando inveiva contro tutti, ma soprattutto contro Vassallo e Chisari, rei di tenere l'armadietto in costante disordine.
(5) E' un singolare maiestatis. Dopo tutte 'stè stronzate anche noi scriviamo qualcosa.
Camerata 10
Cominciate con il toccarvi le palle!
Questa che andiamo or ora a presentare, infatti, è la "camerata dei morti": forza effettiva in partenza di 8 allievi ufficiali, forza presente a fine corso di 5 allievi, di cui uno ormai moribondo per i motivi che poi diremo (leggi delusione amorosa).
L'alto tasso di mortalità, quasi il 50%, non ha però inficiato i componenti superstiti, che durante il corso si sono invece distinti per vitalità ed efficienza. Per attitudine alla critica ed allo svacco, questa camerata (con l'indispensabile contributo della dirimpettaia camerata 9 fux-bar) si è autocostituita Nucleo Spirito Critico all'interno della compagnia, supporto sempre presente alle attività addestrative esterne (bere, mangiare, gozzovigliare, tacconare... e via addestrando).
La vitalità che paradossalmente ha contraddistinto la "camerata dei morti" non si è estrinsecata però solo nell'attività distruttiva del corso S.M.Alp., quanto piuttosto del lancio di un'attività ricreativa di fine contrappello unica nel suo genere: spentesi le luci, dileguatesi gli Uniform e calato il silenzio, pesante come un macigno, entro le mura della caserma, si aprono le scatenate danze I.W.G. (I Wanna Gonna), che non temono rivali manco nelle più calde discoteche della riviera romagnola. Per entrare nel magico e trascinante ritmo I.W.G. bastano pochi, indispensabili ingredienti: due o più walkman, sintonizzati e dotati di cuffie, berretto climi artici o sciarpa a rete, occhiali mosca, petti nudi più o meno villosi e tanta, tanta voglia di divertirsi...: il gioco è fatto!
Allo scatenarsi a pieno volume della musica, silenziosissima, la camerata intera si trasforma in un privé d'elite dal ritmo travolgente e dagli accenti dionisiaci, complici anche bottiglie di grappa o limoncino, una "mandria di bufali" a detta di quanti al piano inferiore subiscono, con danzatori armeni, uomini-cubo e ballerini del ventre guidati da musica-pompa e ritmo-dance arcani e silenziosi. L'atmosfera I.W.G. è sempre incandescente e contagiosa, talché spesso per un misterioso e tattico effetto NIGA, la contaminazione si espande alle altre camerate e oltre i confini di corridoio (oltrepassando il "cordone sanitario" del comando di compagnia) in un crescendo orgiastico che sembra non avere confini. Si vocifera che la I.W.G.-mania abbia già contagiato anche gli ultimi piani del Castello, mentre sembra ormai certo l'encomio solenne per i membri della camerata 10, fulgido esempio di vitalità all'interno della gerontocrazia S.M.Alp.
Andiamo ora a conoscere più da vicino gli "encomiabili membri" FUX-BAR della camerata 10.
HONISCH FABRIZIO, portista e mortista, 1° Letto a SX
Anche se noto con il soprannome di Uomo-Tolla derivatogli dalla sua abilità nel mixare solvente e detergente, il nostro amico "Hashish" è però arcinoto in compagnia per lo "scarpohisch" che non deve chiedere mai, un fenomeno che, sebbene noto in tutti i suoi effetti, nessun tipo di bonifica CBR può arginare. Noi amici più stretti usiamo chiamarlo 'flebo', in quanto le sue battute risultano del tutto prive di umorismo ed il più delle volte dette a sproposito (stia vergognato!).
N.B.: E' l'unico in camerata allergico alle pornossi: sfigato il figlio che riceverà una stecca di Topolini.
FOGAR FRANCO, tempista, 2° letto a SX
Dalla barca ai monti ci è giunto il Conte Ghiro Vien dal Mar, eclettico personaggio dalle mille risorse: capace di addormentarsi in qualsiasi situazione, lavandaia e sarta di camerata, forte di diplomi di cucito e valzer, detentore del record 'igienico' di 10 mutande per 9 giorni di campo marciante. Ci ha dovuto lasciare prematuramente per una frattura allo scafoide (neanche a dirlo "l'osso delle massaie"). Da quando non è più tra noi la camerata ha ridotto do molto il proprio tasso di igiene personale: niente si lava, tutto si ricicla (persino il 'sukkia' ricicla le magliette v.o. dalla lisciviatura, e con questo abbiamo detto tutto!). Tremate e lavate, voi del 164°!
TUAN UMBERTO, incursore armadista, 3° letto a SX
Pur friulano di origine (e gran bevitore) e milanese di adozione (e bevitore di Ramazzotti) è un autentico terrone e come tale fondatore di una propria filosofia di vita che ha avuto largo seguito in camerata (vedi il decalogo del Tuanesimo allegato). Grande imitatore del tenente D'Ortenzio del quale ha assunto ormai l'idioma, a dire di Martocchia necessiterà al termine della S.M.Alp. di almeno un anno di disintossicazione da terronismo (sennò a Merano gli fanno il culo!)
SUKIASSIAN CARLO, scopatore davanzalista pistaiolo, 4° letto a SX
E' il perno polemico e pistaiolo della compagnia. Pur avendo eccellenti doti di guerriero armeno, finisce sempre a svolgere ruoli-minchia (plotoneBAR, squadre di sostegno, "la farina" a Clou Neuf). E' il fondatore del Sukianesimo, filosofia agli antipodi del Tuanesimo consistente nel "far pista" a tutti, sempre e comunque. Rinomato come "piccoletto rompicoglioni" anche in infermeria, al plotone comando, tra i VFP, gli ufficiali ed ormai anche oltre i confini della caserma, di lui si ricorda ancora con terrore il fortunatamente breve periodo da capocamerata ("Dio RE!"). Si ricorda anche come grande bestemmiatore nei momenti di crisi, a dire il vero assai frequenti (salì al Menouve alto alternando Papa Delta e Delta Charlie, arrancò verso il rifugio Deffeyes negando ostinatamente l'esistenza di qualsiasi entità divina). Tremate, o voi di Belluno!!
FANTI CARLO, ceretta e POA di Camerata, 1° letto a DX
E' cofondatore della più grande invenzione della storia della S.M.Alp.: Radio I.W.G. Resta memorabile la sua posizione di contrappello: faccia triste, profilo gobbuto, pancia a pera e gambe convesse. Nonostante l'estetica ha sempre svolto egregiamente lo strategico ruolo di POA di camerata, sventando innumerevoli infidi tentativi di inculata (leggi S.Ten Clerici e Rabuffi). Indimenticabile pure la trasformazione di "uomo cubo" dopo il Silenzio, ignaro delle nefandezze che nel frattempo la sua "Tappainerina" commette. Morale: 3 stelle sono sempre meglio di una, e per lui il corso S.M.Alp. è durato 6 mesi (l'ultimo è durato il doppio). E' tuttora considerato il più grande cultore di riviste inutili e costose (Applicando, Tuttomodellismo, Net, Informatica cos'é, Che Cazzo Ne So.... e via spendendo).
VANTINI FRANCESCO corridoista 2° letto a DX
23.04.96 - 02.08.96
Grande comunicatore e P.R. d'eccezione, da cui la nomina a corridoista ufficiale (visto che in camerata era di intralcio), fu anche chierichetto, confessore e veterinario delle bbestie della 2a Compagnia.
Come tutti i preti ha predicato bene e razzolato male, in particolare sotto le sequoie; per questo - prima di essere cacciato- gli abbiamo appioppato lo pseudonimo di Yosemite.
Le sue magistrali imitazioni di S.Ten Angioni e Ten D'Ortenzio risuonano ancora nelle nostre orecchie, mentre rimangono nella memoria le sue esercitazioni sempre "in bianco" (tranne al lancio della bomba), e l'instancabile lotta controriformistica e censoria contro le bestemmie (del sukkia) e la sana lettura delle pornossi.
AAA. Cercasi ancora sua maglietta dolcevita.
Requiescat in pace
DE BERNARDI DANIELE, pomellista capocamerata, 3° letto a DX
Fu capocamerata gaudente, grande peccatore e fine psicologo... in una parola: un Mito.
Per noi è e sarà sempre lo scopatore per antonomasia, fondatore del 'debismo', versione aggiornata e molto peccaminosa dell'ormai obsoleto Kamasutra. Quando si ruppe i coglioni se ne andò
Requiescat (et trombat) in pace.
VAR8 MAURO, settorista, immersore,davanzalista, 4° letto a DX
Esemplare di allievo che si muove sempre nei momenti sbagliati (in adunata, sull'attenti: punito!) e parla sempre nei momenti meno opportuni (Comandi: anche lei però mi sembra detonato": sette giorni con cazziatone del Tenente di fronte all'intera Compagnia).
Da quando ha inventato con il Fanti "Radio I.W.G." è diventato apprezzato direttore del privé di Camerata 10, grande trascinatore di folle riusciendo a coinvolgere in balli sfrenati nei corridoi anche personaggi rustici come Zoff. Travolgente in tutte le sue iniziative, ogni tanto tende a lasciarsi andare, ma senza mai perdere la 'bussola'.
Tutti ancora lo ringraziano per aver posto fine alla tirannide del Sukkia, infondendo nella camerata il virus dello svacco.
DECALOGO DEL TUANESIMO
1. Imboscati sempre, dovunque e comunque.
2. Non fare ora quello che potresti fare domani (meglio se non riesci a farlo affatto).
3. Non lavare oggi quello che potresti far lavare alla prossima licenza.
4. Se non hai più nulla da mettere ricicla pure quello che trovi nel sacco della lisciviatura.
5. Non perdere tempo a farti la doccia se devi andare allo spaccio, tanto domani tornerai sicuramente a sudare.
6. Non pulire troppo la camerata, ché tanto se vogliono tompono lo stesso le scatole.
7. Se sei indietro con le cose da fare non ti preoccupare, ché più di sette giorni non ti possono dare.
8. Non fare i "rotolini" dello zaino, ché tanto non servono a un cazzo. Se qualcuno ti rompe i coglioni a riguardo, mandalo pure a 'fanculo.
9. Studia poco per gli accertamenti, ché tanto vanno a culo: nei test di Tecniche Didattiche punta su "vero", in quelli di NBC ed LBC punta su"falso"; gli accertamenti di Migliorini invece non contano un cazzo, fai il minimo indispensabile.
10. Quando sei responsabile corridoi non passare mai la cera, ché la passano già le zoccole delle pulizie. Se gli altri insistono, lascia pure che facciano loro e poi esci a spattinare gli ultimi 5 minuti. Anzi, no! Imboscati del tutto!