I Nostri Ufficiali

 

Il VEZ

 

Caratteristica espressione da monello da periferia, lo ringraziamo per averci donato lunghi periodi di riflessione. E' stato il nostro unico indiscusso Comandante, sempre presente fin dal primo giorno a ricordarci la dura legge della S.M.Alp. Lo abbiamo amato? Lo abbiamo odiato? Di certo non e' passato inosservato e la sua figura restera' sempre un punto di riferimento nella nostra futura vita di ufficiali.
Esilaranti le sue battute a tema unico durante i contrappelli!

 

TEN. AUGUSTO D'ORTENZIO
(Detto Praticamente Dorty)

Inizialmente S.ten., è la memoria storica della Compagnia, avendo visto passare sotto i suoi occhi ben 14 Corsi a cominciare da quello dei suoi "padri", il lontano 151°.
Unico del suo corso a volere come destinazioe L'Aquila e costretto a rimanere nella lontana Aosta, si consolava vessando i giovani allievi e gridando loro ogni sorta di improperio nel suo perfetto italiano privo di qualsiasi inflessione dialettale.
Da fonti sicure abbiamo saputo che la sua materia preferita era "Tecniche didattiche e addestrative; tale fatto si evince dall'estrema scrupolosità con cui segue il mitico "Decalogo dell'istruttore".
1. Operare soprattutto con l'esempio: durante la pattuglia esplorante mostrava praticamente come fumare senza essere scorti dal nemico: infilava la sigaretta nel tromboncino del Fal e apriva l'otturatore.
2. Stimolare gli allievi ad esprimere il loro pensiero: "Mo' cominciate e farmi girare i coglioni! Le domande alla fine della lezione, se c'è tempo: tanto non ce n'è".
3. Dosare intelligentemente l'uso della lode e del rimprovero: "La stupidità umana si concretizza praticamente nell'allievo generico medio".
4. Esporre senza leggere: in questo punto non ha ancora raggiunto la piena maturità; infatti quasi sempre lo rispetta (dopo due anni di servizio sa praticamente tutto a menadito).
5. Usare un linguaggio semplice e chiaro: "La parte pratica la facciamo praticamente a Pollein, in modo che praticamente la vediamo in pratica". "La spoletta è l'elemento che costituisce la bomba di scoppiare"...
6. Calibrare il ritmo dell'esposizione sulle capacità ricettive degli allievi: "E' inutile proseguire oggi, tanto sicuramente non avete capito un cazzo anche se adesso dite di si".
7. Porre domande per risvegliare l'interesse: "Perini, D.. c..., mi spieghi la lezione di ieri! Già sta scuotendo la testa. Tanto lo so che non si ricorda un cazzo!".
8. Fornire sempre risposta alle domande degli allievi: anche su questo punto ci sono ampi margini di miglioramento (vedere punto 4).
9. Bandire scrupolosamente l'ironia: "Perini, D.. c..., si alzi in piedi e ci faccia ridere".
10. Non stare mai seduti durante le lezioni: "Portatemi la cassa mortai che mi sono rotto i coglioni di stare in piedi!".

 

S.TEN. CLEMENTE ANGIONI

Nonostante le sua prematura "dipartita" ha lasciato un profondo segno in tutti noi mortaisti.
Resteranno, scolpite nella nostra memoria, le 8 ore di lezione consecutive, svolte a Trois Villes durante la difesa a tempo indeterminato, in cui ha provato a spiegarci tutto il mortaismo (così era solito chiamare la disciplina mortai).
Attuale detentore del record di durata del contrappello (inizio ore 23:00, termine ore 01:15), tutto il 163° spera che tale guinness non venga più eguagliato, ne' tanto meno migliorato. E' stato il giusto complemento dell'allora Sottotenente D'Ortenzio.

 

S.TEN. NICOLO' BERZI

"La gioia del primo plotone", l'inarrivabile, l'inafferrabile, il mito, il dio, il super alpiere, la verità, una fede. Sa tutto ed anche qualcosa in più, più di lui solo se stesso.

 

S.TEN. LUCA CASTAGNETTI: "CHI L'HA VISTO?"
(Detto Castagnola)

Castagnola: chi era costui?
Poco presente per parte del corso, ha dato prova di essere un campione nell'arte del defilamento/occultamento. Grazie a lui abbiamo appreso con profitto la strategica arte FUX BAR: l'imboscamento.
Detto "Il Buono" dai nostri predecessori, sin dall'inizio del calvario S.M.Alp. fu in effetti molto apprezzato per:
- soste all'ombra durante l'addestramento formale (il sole gli dava molto fastidio);
- contrappelli rapidi ed esenti da punizioni (la compilazione dei vari "verbali puniti" era un impegno troppo oneroso);
- spiegazioni molto singolari a Clou Neuf (contava i giorni al congedo);
- spiegazioni sbrigative a Pollein (si esimeva nel fare esempi pratici dei movimenti tattici, per non lordare la sua SCBT).
Con il passare dei mesi, tuttavia, quando non strettamente necessario, la sua presenza si è fatta più rara, a cominciare dal campo marciante in Val Veny (un fantasma dopo le marce) o dalla difesa a tempo indeterminato a Trois Villes (dormiva nell'ACL), fino ad arrivare all'ultimo mese di corso "effettivo non presente", in cui ha dato il meglio di sè inanellando una serie impressionante di licenze "cos": "Chi l'ha visto", appunto, negli ultimi Pollein, nella pattuglia da combattimento, alla marcia di Punta Chaligne o sul mitico Monte Emilius?
Saremmo comunque degli ingrati se non aggiungessimo che, quando presente, ha comunque dato un'impronta del tutto personale all'attività addestrativa:
- tragicamente caduto al chiarore dell'alba presso il Monumento al Partigiano di Trois Villes, dopo essersi stagliato sulla linea di cresta illuminata dal faro;
- ottimo cuoco nella pattuglia esplorante, di cui si ricordano i tortellini alle mosche:
- uomo-elastico nelle marce (esemplare soprattutto nell'ascesa al Col Chavanne, dove la sua condotta era scandita dalle bestemmie del "Sukkia");
- grande condottiero alla Croce di Fana, inventore di sentieri inesistenti su pendii boscosi verticali ed unico in grado di spezzare in due una Compagnia.
Nonostante tutto, la clemenza che contraddistingue noi "Bar" ce lo farà ricordare per la sua indifferente mitezza, per il suo amoroso attaccamento al plotone (?!?), ma soprattutto per la sua simpatia; resterà per noi fulgido esempio di proficua carriera BAR ed indelebile emblema dell'inesorabile relatività del tutto.
Grazie Luca!

 

S.TEN ALBERTO CLERICI
(Detto Pizzetto Maledetto)


E' il predicatore della 2a Compagnia e, forse per questo, lo S.Ten. Berzi lo chiamava "Clerica"!
Ad ogni catramata di un allievo seguiva un suo paternale di elevata statura morale (ma non certamente fisica...), tanto ch eil povero peccatore iniziava a preferire la punizione piuttosto che il supplizio verbali.
Una dote del "pizzetto maledetto" era quella di riuscire, anche nei momenti più rilassati del'intero corpo Ufficiali, a spaccare le palle ai poveri allievi.
Quanti di noi riusciranno a dimenticare quella voce stridula e fastidiosa urlare ai quattro venti ordini tanto mal sopportati...?
Grazie, Alberto, per tutte le adunate puniti che ci hai regalato quand'eri Ufficiale di Picchetto: così il tempo ci è passato più in fretta...!

 

S.TEN. MASTROIANNI

"Mastro", "E behhh, cioè, si dunque, meettetevi sull'attenti, và!". Non ancora completamente decatramizzato, non ha finora superato lo choc dell'allievo e spesso e volentieri scatta sull'attenti davanti al postino.

 

S.TEN. PAOLO PIANEZZOLA
(Detto Alfa Romeo)

Innegabilmente è colui che durante questi 5 mesi più volte ha percorso la strada caserma C. Battisti - Pollein con, però, una differenza rispetto a tutti gli altri componenti della 2a Compagnia: lui ha le ruote. Egli infatti, ha sviluppato una propaggine metallica, verniciata di verde opaco dotata di pneumatici adatta ai terreni più insidiosi che forma un tutt'uno con gli arti inferiori e consente un notevole risparmio di fatica oltre che una maggiore velocità nei trasferimenti.
Le rare volte in cui è stato costretto, tra lo stupore di allievi e colleghi, ad abbandonare le ruote per affidarsi alle proprie gambe, sono state caratterizzate da mal calate detonazioni, condite da una serie irripetibile di improperi. Emblematico l'episodio al ritorno dall'Emilius, in cui implorò più volte per radio la presenza dei mezzi a Pila, terrorizzato dal pensiero del ritorno a piedi.
La mutazione che lo ha trasformato in una specie di centauro tecnologico è stata resa necessaria per consentirci di muovere, combattere, ma soprattutto, mangiare: con quale sguardo famelico si volgevano infatti i nostri occhi verso il mitologico sottotenente avvicinarsi con le casse di cottura.
Grazie per non averci lasciato morire di fame...

 

S.TEN ALESSANDRO PIRRI
(Detto Silvan)

Degno sostituto del famigerato Clemente Angioni iniziava la sua attività in 2a Compagnia mascherando le sue innate doti di pistaiolo. Stupì l'intera Compagnia con giochi di prestigio facendo apparire innumerevoli e svariati oggetti dagli anfratti più reconditi degli armadietti (si mormora del ritrovamento di una cartuccia della Grande Guerra): più abile di Udini, più veloce di Silvan, gli manca solo la Shiffer per arrivare al grande David Copperfield.
La pignoleria caratteristica dell'ingegnere emergeva prepotentemente nella sua fissazione a far rispettare le distanze di squadra; nell'affardellamento da marcia immancabile il metro per misurare le medesime.

 

S.TEN. STEPHANE RABUFFI
(Detto Polistyl)

Il più amato dal 163° corso. Dimostra una cattiveria e un sadismo senza limiti evidenziati dall'espressione truce ed arcigna e dal suo particolare odio nei confronti del sorriso degli allievi: "Signovi, toglietevi quel cazzo di sovviso dalla bocca e sciacquatevi dai coglioni!".
Il suo arrivo accompagnato dall'ormai tristemente famosa esclamazione: "Di cooooovsa!!!!" faceva tremare uomini (allievi), mezzi ed infrastrutture.
A lui il 163° corso deve la maggior parte delle punizioni; persino S.Ten. Revelli, allorché chiamata "adunata puniti" e non avendo ricevuto risposta alcuna, commentò: "Manca Rabuffi da una settimana ed ecco il risultato!". Si mormora che le prime parole pronunciate ottenuto lo status di Ufficiale siano state: "Stia a vappovto!".

 

S.TEN. DAVIDE REVELLI

Chi gazzo è costui? Comandante del 2° plotone fucilieri, ci ha accolto dicendo:
"I fucilieri sono quelli che si fanno il culo più grande, ma che si divertono di più"; a "posteriori" possiamo affennare che aveva proprio ragione, riguardo la prima parte. Personaggio dai modi raffinati (veste Emporio Armani e Missoni), durante le prove di marcia ha urlato ad un allievo: "Tenga la bocca chiusa. Cosa faceva prima, il pomp.....?"
Pare che già da piccolo avesse le idee molto chiare. Mentre i suoi amichetti sognavano di diventare da grandi chi calciatore, chi scienziato, lui dichiarava tra lo stupore "generale": "Io farò l'Ufficiale di Complemento di prima nomina alla S.M.Alp. e guider˜ il 2° plotone del 163° corso".
Andava a giocare nel parco Zaini con in testa un curioso berrettino con l'elica, ma già si immaginava il cappello alpino con la lunga penna nera. La mamma gli diceva: "Mi raccomando, copriti bene"; e lui: "Non preoccuparti, sono già coperto ed allineato" e se ne andava marciando e cantando benissimo.
Si mormora che durante l'adolescenza avesse in testa una norvegese, per niente stupida. L'aveva abbordata con movimento tattico sussurrandole nell'orecchio:"Andiamo ad imboscarci, sono stanco dei colpi di mano".
All'università prese una laurea Bocconi in modo da garantirsi già una posizione adatta a leopardare.
Di lì a poco fu chiamato ad Aosta per frequentare il corso AUC, dove scoprì di non essere allergico al Pollein, si bucò le vesciche nei piedi al grido di: "Bolla, bolla, bolla, c'è, c'è!" e grazie alle sue strabilianti performances nelle esercitazioni di plotone fu nominato allievo shelter.
Da S.Ten. si è ritrovato in 2a compagnia (ia, ia, oh) e ha fatto un incontro folgorante con un certo Rabuffi, che lo ha convinto ad aggregarsi alla propria setta: "I testimoni di Stephane". Costoro prevedono alla fine dei tempi una sterminata adunata in cui tutti quelli che non rimarranno immobili sull'attenti con la testa alta staranno puniti e condannati alle pene dell'inferno. La loro dottrina è diffusa tramite due pubblicazioni: "La torre del corpo di guardia" e "Svegliatevi fuori!".
Il nostro esemplare presenta un'alimentazione particolare. Il suo menù, anzi, Menouve, comprende in sintesi:
- LCB: Lasagne Con Besciamella
- Pasta SCBT: Sugo Con Basilico Tritato
- NBC: Nasello Ben Cotto
- POA: Polpettone Orrendamente Asciutto
- PAO (il giorno dopo): Polpettone Ancora Oggi?!
- OTL: Ottima Torta al Limone
- ATC: Acqua In Caraffa
- CC: Caffè Corretto
Ha anche molti interessi culturali: conosce a memoria alcuni passi del Leopardi; gli piace l'opera, in particolare il FALstaff (letteralmente "Squadra di fucilieri"), si commuove vedendo i film di guerra "Plotoon" e "Urla del D'Ortenzio". Trattasi in genere di film Oscar, che vanno pertanto visti entro un'ora dalla loro uscita.
Cosa ci ha insegnato?
- il principio dell'ubiquità: cioè come può succedere che il plotone sia a Cuneo e le squadre a Losanna;
- l'importanza della riflessione: l'uso, cioè, delle pince come stimolante per l'appetito prima dei pasti;
- l'utilizzo dei nominativi tattici: a lui si deve la creazione, tra gli altri, di Kermit, Frizzolone, Talpasio, Mr. Bean e Mattanza (l'allievo che, per definizione, mai detonna);
- la bellezza degli impluvi della Valle d'Aosta, soprattutto durante il corso della pattuglia esplorante che, dopo 9 ore di cammino è diventata "implorante" Basta, fermiamoci!;
- le cose migliori sono quelle che lasciano il segno, come dimostrano le unghiate della morosa sulla schiena al rientro dalla licenza;
- sudare fa bene: pare che strizzando la sua maglietta v.o., alla fine di una marcia, si riescano a confezionare numerico 10 bottiglie da litro di acqua FerRevelli: né liscia, né gassata, sottotenente naturale.